Previsioni per gli sbocchi occupazionali delle Classi psicologiche
La consultazione del mondo del lavoro
In vista della progettazione dei nuovi Corsi di studio in Psicologia sono state attuate numerose iniziative, mirate ad avviare o consolidare i contatti con il mondo del lavoro e l'Ordine professionale degli Psicologi. In particolare, è stata condotta un'ampia ricerca sistematica, specificamente mirata a rilevare le competenze su cui debba contare la figura professionale dello psicologo – intesa come scientist-pratictioner - per poter essere in grado di rispondere efficacemente alle richieste presentate dal mondo del lavoro, dal settore della produzione a quello dei servizi, dall’attività professionale privata a quella dipendente, dall’indagine di base alla ricerca applicata. Tutto ciò nell’intento di cogliere il presente, ma anche individuare e costruire il futuro, in modo da disporre di indicazioni fondate, per progettare e programmare una preparazione professionale armonicamente integrata con le esigenze del lavoro e le aspirazioni delle persone e facilitando l’avvicinamento tra università e società.
Previsioni occupazionali in Toscana e fuori della regione
Le previsioni sull'occupazione dei Laureati e dei Laureati Magistrali delle diverse Classi psicologiche in ambito regionale e nazionale, ma anche internazionale, appaiono, nel complesso positive.
In molti settori dei servizi pubblici, sia sociosanitari sia educativi, la presenza dello psicologo è giudicata numericamente carente; le richieste d'intervento risultano in aumento e viene esplicitata l’esigenza di un maggior numero di psicologi, all’interno di Unità Operative delle Aziende Sanitarie Locali, come presso altre strutture. Indicazioni non diverse si hanno anche circa le opportunità e le necessità del settore privato. È piuttosto diffusa l'opinione che, per la professione Psicologo, non si possa parlare di settori o strutture occupazionali in contrazione. La richiesta è sempre alta anche nei settori di più antica tradizione e questo vale sia per il settore pubblico sia per quello privato.
Si indicano, tra le emergenti, aree quali la psicologia della salute e la prevenzione in tutti i suoi aspetti; la psicologia sociale del lavoro e dell’organizzazione, la pubblicità, la comunicazione, il marketing; il counseling e la mediazione; la scuola e la formazione; la psicologia di comunità; l’intervento sull’handicap, le tossicodipendenze, l’affidamento dei minori; la psicologia dello sport; la psicologia giuridica o forense; il campo dell’informatica; il campo della riabilitazione cognitiva e delle neuroscienze. Possibilità di inserimento potrebbero esservi, inoltre, nel lavoro con i paesi in via di sviluppo, o all’interno di équipe che si occupano di empowerment di gruppi da considerarsi, a vario titolo, vulnerabili.
Nel complesso, il quadro che emerge da i vari sondaggi effettuati metterebbe in luce una figura professionale attualmente ben inserita in vari settori della realtà lavorativa sia pubblici che privati, con ruoli e mansioni definiti e differenziati, con posizioni cui viene attribuito anche prestigio sociale. L’interesse per la psicologia e le sue applicazioni professionali è anche testimoniato dall'apertura di nuovi corsi di laurea in varie zone d’Italia, per rispondere ad una domanda di formazione che registra a tutt’oggi un trend positivo.
Il mercato del lavoro per il laureato in discipline psicologiche, in linea di massima, non sembrerebbe prevedere contrazioni; al contrario. Accanto a profili professionali consolidati - quali ad esempio quelli dello psicologo clinico, dello sviluppo, del lavoro, ecc. – vengono prospettati nuovi ambiti occupazionali e delineati diversi profili emergenti, che sembrano sostanziare un insieme di attività con ulteriori potenzialità di sviluppo.